La società occidentale considera l’antica Roma come una pietra miliare della storia umana per via della sua avanguardia nelle istituzioni e per il suo dinamismo culturale. Si può davvero, quindi, affermare che fu Roma a fondare la prima Europa e a regalarci tutto il nostro patrimonio culturale e giuridico.

Ma, i romani, così avanti dal punto di vista sociale, lo erano anche nelle loro abitudini quotidiane?

Facendo una veloce ricerca ne emerge che, nonostante le loro importanti conquiste, i romani si dilettassero in alcune pratiche quotidiane che, al giorno d’oggi, troveremmo a dir poco disgustose. Una tra queste è proprio il momento in cui dovevano espletare i propri bisogni fisiologici.

La scoperta di Pompei nel 1748 ci ha permesso di saperne di più sulla vita quotidiana dei romani in particolare sulla loro abitudine di frequentare i bagni pubblici, piccoli capolavori di architettura e di arte decorati con marmi, sculture ed affreschi. Sulla loro bellezza, niente da dire, ma qualche perplessità sorge sull’effettiva igiene. Infatti, i water dell’epoca, i così detti vespasiani, non scaricavano. Alcuni di essi erano collegati a sistemi idraulici e fognari interni che consistevano in un piccolo flusso continuo di acqua che scorreva continuamente sotto i sedili del water, nulla più.

Ah, ovviamente, all’epoca la carta igieni ancora non esisteva! Quindi, un romano, una volta fatto quello che doveva fare, cosa faceva? Semplice, utilizzava il tersorium, una specie di spazzolone fatto con una spugna (dal Mar Mediterraneo, ovviamento) e un bastone di legno. Decisamente non molto comodo!

Una volta utilizzato veniva poi risciacquato sotto l’acqua e…avanti il prossimo “cliente”!

La pipì, invece, veniva accumulata in delle pentole che, una volta piene, venivano svuotate in delle grosse giare in strada. Come se fosse stata la raccolta differenziata, un team di persone composto appositamente passava una volta alla settimana per raccoglierne il contenuto e portarlo nelle lavanderie.

Come mai, vi starete chiedendo. Facile! Perché gli antichi romani lavavano i loro indumenti proprio con la pipì! L’urina umana, infatti, contiene una grandissima quantità di ammoniaca che è un detergente naturale.

Francamente, ci chiediamo perché non abbiamo emulato questo aspetto della cultura romana nella nostra epoca di imprese green ed eco-sostenibili. Sarebbe un’ottima opportunità di business! Qualcuno è interessato?

La carta igienica, di fatto, fu inventata e introdotta dall’imprenditore newyorchese Joseph Gayetty solo nel 1857. Un bel po’ di tempo dopo e, pensiamo senza nessunissimo rimpianto per il tersorium!

Fateci sapere cosa ne pensate! Conoscevate queste abitudini degli antichi romani? Fatecelo sapere con un commentino qua sotto!

Fonti

www.sapiens.org

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